Cosa ci fa un baobab nella campagna lombarda? Anzi che cos’è un baobab? Il baobab è un albero che si trova in alcune zone dell’Africa e che può immagazzinare fino a 120.000 litri di acqua. Il baobab rappresenta, un posto sicuro, un approdo per tantissimi animali che non sopravvivrebbero in un’area così arida se non ci fossero questi monumenti di madre terra ad aiutarli.
Ecco, questo è sostanzialmente il motivo per cui Casa Baobab, comunità educativa per minori dai 3 ai 10 anni, ha questo nome. Abbiamo pensato a un posto al sicuro da una vita pregiudizievole per giovani minorenni che hanno bisogno di un luogo dove fermarsi per avere il tempo e il diritto di ritrovare un’infanzia e/o preadolescenza più sane.
Il modello relazionale di intervento scelto dall’area di residenzialità di Equa Cooperativa, all’interno della quale si colloca anche Casa Baobab, vede nella chiave di lettura “ecologica“ e nello specifico in un modello sistemico-relazionale la dimensione di intervento possibile per il superamento delle problematiche degli ospiti. Con questa chiave di lettura, non solo ogni bambino e ragazzo sono unici e pertanto hanno diritto ad un progetto che sia davvero personalizzato, che gli appartenga, ma che lo veda protagonista e costantemente coinvolto nella progettazione stessa.
L’équipe educativa lavora in una dimensione di empowerment, ovvero supportando costantemente il minore nel riconoscimento e nell’accrescimento delle proprie capacità e risorse, e coinvolgendolo in base all’età e alle sue condizioni, nelle scelte che lo riguardano.
Questo stesso lavoro, laddove sia possibile, può e deve essere fatto anche con la famiglia d’origine, che deve riconoscersi in grado di pervenire ad un cambiamento o in grado di offrire risorse altre al figlio in crescita.
Partendo dal presupposto ecologico che i contesti di vita hanno relazioni, si parlano tra loro e determinano potenzialità e limiti, agendo direttamente con il bambino, soprattutto se in tenera età, la potenzialità dell’intervento e del modello relazionale, si traduce nel modificare i “sistemi di appartenenza“ e di cura del bambino stesso, per apportare un’esperienza correttiva di dinamiche disfunzionali sperimentate.
Casa Baobab non è un appartamento in città, ma una bella casa in campagna, fuori Milano, fuori dal contesto urbano, fuori dal frastuono di una famiglia che ha bisogno di ricostruirsi, dentro la tranquillità di una dimora immersa nel verde dove è possibile fermarsi, ascoltare il silenzio e, soprattutto, essere ascoltati; anche se si parla sottovoce.
