Milano aiuta Ucraina

MilanoAiuta Ucraina è il fondo solidale costituito da Fondazione di Comunità Milano in collaborazione con il Comune di Milano. Fondazione ISMU è il capofila del progetto di accoglienza e supporto ai minori e alle famiglie ucraine e realizzato grazie alle risorse del fondo.

Insieme a ISMU sono impegnati Codici Ricerca e Intervento,  Cooperativa Progetto Integrazione e 25 partner territoriali distribuiti su tutti i territori Municipali della città di Milano, tra i quali Equa Cooperativa Sociale.

Milano aiuta Ucraina ha lo scopo di raccogliere e interpretare i bisogni di minori e famiglie in fuga dalla guerra e attivare risposte adeguate a sostenere processi di integrazione sociale temporanea/di medio termine in aggiunta alle misure di accoglienza disposte a livello nazionale e ai servizi e attività rivolti anche agli altri cittadini.

In questi mesi vi sarete forse chiesti come scorre la quotidianità delle persone che costrette a fuggire dall’Ucraina, si trovano oggi a Milano. Quale supporto ricevono?

Proviamo a rispondervi con una breve storia, quella di Marina e di Ivan, arrivati a Milano da Kharkiv nel mese di marzo. Marina e Ivan sono una coppia gentile, giunta qui improvvisamente dopo aver trascorso tutta la vita in Ucraina. Non parlano inglese o italiano ed entrambi hanno problemi di vista, cosa che li ha portati a dover fronteggiare alcune difficoltà, quali la necessità di effettuare visite e poi nuovi occhiali.
Per questi motivi si sono rivolti al Contact Center del progetto #MilanoAiutaUcraina di Fondazione di Comunità Milano Onlus e Comune di Milano ed è qui che sono entrati in contatto con i nostri operatori che li hanno seguiti lungo tutto il processo.
L’importanza dell’iniziativa Milano aiuta Ucraina non è unicamente quella di offrire un supporto economico ma proprio quella di accompagnare ciascuna persona immersa in una nuova realtà, di assisterla come ad esempio in un controllo medico, o nella realizzazione di un nuovo paio occhiali da vista, tutte cose che noi diamo per scontate.
Un racconto dal progetto

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